giovedì 14 maggio 2020

IL CARRO: QUANDO TUTTO DIPENDE DAL TUO EQUILIBRIO INTERIORE

Essere timida, balbettare per l'insicurezza, arrossire o tremare sono espressioni che ho conosciuto fin da piccola e che per lungo tempo non avrei voluto ricevere in dote. Poi però,crescendo, ho scoperto che l'esperienza, a volte portatrice di successi altre di delusioni, mi ha reso più tollerante nei miei confronti. Ho imparato a riconoscere il vantaggio che potevo trarre da alcuni miei comportamenti da me definiti, senza pietà alcuna, goffi o autosabotanti. L'insicurezza, ad esempio, mi ha spinta ad essere riflessiva e, nello stesso tempo, ad affinare l'ascolto del mio Io Interiore. L'arrossire, invece, mi ha permesso di venire percepita come una persona incapace di mentire e, paradossalmente, mi ha dato il coraggio di dire ciò che penso, rimanendo fedele a ciò che sono. Col trascorrere del tempo, più che cambiare, ho imparato ad accettarmi, scoprendo nell'Amore una grande Forza che ignoravo di avere. Ognuno di noi si muove in una bolla di realtà che è l'espressione di un complicatissimo gioco di energie sottili, dove spesso si confonde l'osservatore con la cosa osservata. Dimentichiamo cioè, che le diverse realtà di cui facciamo esperienza sono la conseguenza di trilioni di pensieri, immagini, emozioni che quotidianamente attraversano il nostro Essere. Ma la cosa peggiore di tutte è che ci risulta difficilissimo se non impossibile, assumere il ruolo dell'osservatore e decidere di cambiare prospettiva. La fatica non consiste nello spostare, anche di pochissimo, il nostro sguardo ma di permettere a noi stessi di credere che sia fattibile.  Quando nelle mie letture dei Tarocchi incontro "Il Carro" non mi limito a dire: "Sei destinato alla vittoria", ma tengo a sottolineare la grande responsabilità che ci viene data, nel saper gestire con saggezza le nostre forze interiori. Non esiste un ricettario con le dosi calibrate per raggiungere l'equilibrio tra Emotività e Ragione, come non esiste nemmeno una bilancia per soppesare quanta Impulsività o Riflessione sia necessaria per formulare una scelta. La giusta misura è la conseguenza di tutte queste azioni che nel Carro sono rappresentate dai due cavalli, domati e allineati dalla sola forza e capacità di colui che tiene le redini. Di fronte alla sfide quotidiane questa carta porta con sé un potentissimo ammonimento, quello cioè di ricordarci che siamo noi a condurre il carro dove vogliamo e alla velocità che desideriamo. L'importante è sintonizzarci sulle frequenze del nostro Cuore, unico vero indicatore tra Paura e Amore, ineluttabili, imprescindibili ma pur sempre necessari per farci esperire questa grande avventura chiamata Vita!

domenica 3 maggio 2020

UNIVERSI PARALLELI: IL MAGO

All'inizio di questo periodo, quando sono crollata a piangere perché non vedevo soluzioni se non quella di rimanere chiusa in casa senza possibilità alcuna di svolgere la mia attività principale né di sapere quando avrei potuto riprenderla, nel consulto quotidiano dei Tarocchi, si presentava sempre la carta del Mago. Disillusa e amareggiata come ero, guardavo questo arcano con dubbia attenzione. Perché usciva ad ogni mia stesa? Cosa voleva comunicarmi? Quale diavoleria avrei dovuto inventarmi dal momento in cui l'unica cosa che potevo fare era recarmi al supermercato sotto casa? Lessi e rilessi i tanti libri che negli anni avevo acquistato sull'interpretazione dei Tarocchi, oltre a scoprire un mondo nel web, letteralmente affollato di video tutorial e blog sull'argomento. Affascinante, imperdibile. Ma poi quando chiudevo quei bellissimi testi o uscivo dai numerosi siti, tornavo alle mie carte ed il Mago era ancora lì, in attesa di una connessione con il Mio Sentire, oltre la Mente, oltre le descrizioni formulate dagli esperti.  Finché un giorno, divorando un saggio dietro l'altro su argomenti che andavano dalla rilettura storica del mio Paese alle ultime testimonianze di NDE, acronimo in inglese, di "esperienze di pre-morte", da parte di autorevoli personaggi, sono stata investita da immagini del passato, risalente ad una decina di anni fa, in cui mi ero offerta di tenere delle lezioni gratuite all'Università della Terza Età di Mestre, in provincia di Venezia, su una tematica a me molto cara: "I paradigmi della Legge di Attrazione". Ricordo che il mio argomento era stato suddiviso in 8 lezioni, una a settimana, di 60 minuti. Alla prima di queste venni accolta da un pubblico numeroso, tanto che mi assegnarono l'aula magna. Ma anche le successive ebbero la stessa sede, tranne l'ultima. Quando arrivai, quel giorno, vidi un gran trambusto all'ingresso: una fila lunghissima di persone che si diramava dalla porta, su per una scala, fino all'aula a me assegnata, già completamente piena di uomini e donne compostamente seduti e stranamente in silenzio. Ricordo che mi rivolsi ad un ragazzo per essere aiutata nell'installare il mio pc e collegarlo al video per trasmettere le slides. L'argomento era: " L'influenza consapevole ed inconsapevole  delle nostre emozioni  sul nostro benessere psico-fisico." Chiesi al tecnico come mai c'era tutta quella gente sulla scala ed in corridoio, oltre un centinaio di persone almeno, e lui mi rispose distratto: "Boh, non so, ho sentito che c'è un docente che oggi terrà una lezione sulla Legge di Attrazione ma non so se sia già arrivato. Tutti ne parlano un gran bene e credo che questa gente sia qui per lui!" Sapevo che ero io quel docente ma non capivo cosa stesse succedendo. Al termine della lezione, durante la quale non volò una mosca, bussarono alla porta ed iniziarono a presentarsi esattamente quelle persone che non avevano potuto sedersi in aula ma che nel frattempo si erano iscritte all'associazione su invito di amici o familiari che mi avevano conosciuta nelle settimane precedenti. Una donna, in particolare, mi colpì perché aveva gli occhi grandi e lucidi. Con una voce molto profonda mi disse: " Signora Simonetta lei è riuscita a dare la Speranza a tanta gente, più di quello che lei probabilmente immagina. Ognuno di noi è presente qui oggi perché lei ha saputo trasmettere la voglia di non mollare, di non lasciarsi morire!" A quelle parole venni sopraffatta dalla paura! Guardai l'orologio e mi scusai, affermando che la mia lezione era finita e, come da regolamento, dovevo lasciare l'aula al docente successivo. Mi rifiutai di soffermarmi e molto codardamente, scappai verso l'uscita, evitando di incrociare altri sguardi. A casa, le mie figlie piccole, mi stavano aspettando! Sono trascorsi circa 10 anni da quell'episodio che ricordavo solo perché ero appena stata lasciata da un uomo che avevo amato molto. Ciò che il mio vittimismo mi aveva impedito di vedere era che io il Successo, da me tanto implorato riempiendo ogni sera le pagine del diario, con le richieste all'Universo, lo avevo raggiunto, senza però essere in grado di  riconoscerlo né di accoglierlo!  Oggi il Mago mi dice: "A te non mancano Creatività e Talento, devi semplicemente usarli!" La mia rabbia dei giorni scorsi era dettata dalla mancanza di connessione col significato implicito nell'arcano in questione: a quali talenti faceva riferimento?!? Infine un libro che parla di Universi Paralleli e di Legge di Attrazione. Scritto molto bene ma nulla di nuovo per me se non  l'ennesima conferma di principi ed esempi che conoscevo come le mie tasche. E così mi arriva la Risposta, quella risposta che attendevo dai primi di marzo e  relativa all'invito del Mago: "Usa i tuoi Talenti perché la Creatività non ti manca!" Improvvisamente mi si apre un mondo. Esisteva già, ma io non lo avevo percorso, preferendone un altro, quello più fragile e vulnerabile ma che ben conoscevo: l'amore per le mie figlie e le tante, tantissime delusioni. Oggi riparto da lì, da quel giorno di 10 anni fa in cui, se avessi avuto il Coraggio di amarmi ed apprezzarmi, soffermandomi invece di scappare, probabilmente il mio presente sarebbe diverso da quello attuale. Ma io non mi arrendo e credo fermamente nell'esistenza di Universi Paralleli, molto vicini al nostro e, ad un occhio distratto, fortemente simili. La differenza la fa la nostra Consapevolezza e la Convinzione che in ognuno di noi risieda un Mago, capace di trasformare la Realtà, cambiandone, con un salto quantico nel passato, la percezione di ciò che è stato per migliorare la Vision di ciò che sta per accaderci. Mi sono spostata di poco ma è bastato quel poco per illuminarmi la strada e finalmente ritrovare l'entusiasmo che inutilmente cercavo là fuori, distratta da un bisogno d'Amore che solo io avrei potuto colmare fin dall'inizio. Non importa, Io riparto da qui!

martedì 28 aprile 2020

PROPOSTE DI COLLABORAZIONE IN ARRIVO: FANTE DI BASTONI

Sebbene il mio blog sia tra i meno letti , a distanza di poche ore dalla pubblicazione dell'articolo dell'altro ieri, sul significato del II di Spade, secondo una versione assolutamente soggettiva ed opinabile, il telefono ha iniziato a squillare ininterrottamente da metà mattina fino alla sera. Ho raccolto offerte di collaborazione, richieste di divinazione con le carte, inviti a colloqui di persona, sempre a scopo lavorativo, e tutti accompagnati dal desiderio di trovare le migliori condizioni affinché io accettassi. A parte una persona che mi segue in FB e mi ha chiamata, le altre non rientravano tra le mie amicizie nei social né sapevano dell'esistenza del mio blog e in particolare del contenuto dell'articolo datato 26 aprile. Eppure qualcosa si è mosso, eppure l'Universo ha risposto a quel momento di stasi, da me descritto in un passaggio del post, dove la donna bendata del II di Spade, era la rappresentazione grafica del mio "non sapere" dove andare né cosa fare, in seguito alla mia decisione di lasciare un'attività economicamente promettente. Ogni giorno, con l'intento di approfondire i miei studi sui Tarocchi, mi cimento in letture personali, ponendo domande di vario genere. La risposta al mio quesito di carattere professionale terminava sempre con un Fante di Bastoni, quale avviso, nello specifico, di un'offerta di lavoro e/o collaborazione in arrivo, tramite un uomo più giovane della sottoscritta. Alla fine ho accettato, non perché fosse il più giovane ma perché le sue parole mi hanno convinta. Conosco il proseguo di questa scelta che sarà senza ombra di dubbio positiva ed appagante ma ho visto anche le frenate improvvise, il ritorno di un periodo cupo e le forze che verranno chiamate per non soccombere. Una cosa ho imparato ed è quella di seguire il mio cuore, di non tradire mai questa purezza d'intenti che mi distingue al costo di apparire patetica e surrealista. Ringrazio chi ha colto il mio appello di aiuto dei giorni scorsi e ha contribuito, inconsapevolmente, a togliermi la benda dagli occhi e vedere il Bello che sta per arrivare. Carpe diem!

domenica 26 aprile 2020

NULLA ACCADE PER CASO: IL II DI SPADE E L'INCIDENTE SFIORATO

Quale migliore lama dei Tarocchi avrei potuto scegliere per rappresentare il mio presente, partorito da questo periodo di arresto forzato, in cui l'unica cosa in abbondanza è stato il Tempo per pensare, se non il II di Spade? Eppoi stamattina un incidente in casa, di per sé banale, ma che poteva segnare la mia salute in modo grave o irreversibile: la caduta improvvisa della mantovana, lunga un paio di metri, a copertura della corsia di scorrimento della porta in vetro, fissata sul muro da una decina di anni. Mentre varcavo la soglia si è staccata e non so come, ha sfiorato testa e spalla, sebbene l'avessi vista precipitare in un nano secondo a pochi millimetri dal mio naso. Di per sé non è pesante ma nella sua fase di caduta mi sono ritrovata esattamente lungo la traiettoria della parte più contundente e pericolosa: lo spigolo di una delle due estremità della mantovana. Non posso tradire proprio adesso le mie interminabili ricerche sulla Legge di Attrazione ed affermare semplicemente che sono stata  fortunata nell'aver evitato il peggio. Mi sono invece chiesta: che cosa rappresenta questo incidente scampato? Da cosa o da chi devo tutelarmi? I Tarocchi mi avevano avvisata ma come sempre sono molto più brava ad informare gli altri di ciò che queste letture mi dicono rispetto a ciò di cui dovrei seriamente preoccuparmi. Sto procedendo cautamente ma so che tutte le nostre decisioni, per quanto innocue, hanno delle conseguenze non sempre piacevoli. Allora, se mi permettete, cari lettori, voglio lanciarmi in un tipo di analisi che di solito caratterizza la mia interpretazione degli eventi.
Punto 1°: il mancato incidente è stato causato dal distaccamento improvviso di una mantovana che sovrastava una porta scorrevole in vetro.
Punto 2°: la porta in questione è quella che separa la zona giorno dalla zona notte.
Punto 3°: l'elemento che si è staccato, seppur in un materiale piuttosto leggero, cadendo si è posizionato all'altezza dei miei occhi e del mio collo, con lo spigolo, comunque potenzialmente pericoloso, quasi come la lama di un coltello.
Ed ora passiamo alle domande per analogia:
Domanda 1°: cosa nella mia vita, ultimamente, ha rappresentato un "distacco"?
Domanda 2°: cosa può rappresentare la porta che separa invece di unire?
Domanda 3°: perché un incidente banale poteva diventare così pericoloso ferendo l'occhio o il collo?
Infine le risposte per deduzione:
Risposta 1°: alcuni giorni fa ho comunicato telefonicamente la mia decisione di non far più parte di una realtà aziendale con cui collaboravo da oltre 1 anno.
Risposta 2°: contrariamente a quanto mi sarei aspettata, uno dei due titolari non mi ha mai contattata per chiedere spiegazioni o altro.  Ho dedotto che la mia decisione non è stata oggetto di perplessità ma evidentemente della volontà di lasciarmi andare (separazione anziché unione)
Risposta 3°: l'attuale silenzio non è sinonimo di quiete ma di un eventuale attacco alla mia persona che potrebbe ferirmi, in termini morali, per accuse o discorsi rancorosi fatti in mia assenza.
Conclusione: il II di Spade mi rappresenta. Sono uscita dal Caos facendo una scelta, per alcuni versi dolorosa: ricominciare da capo, questa volta sola più che mai. La benda sugli occhi è l'espressione della mia attuale incapacità di vedere uno svolgimento positivo della mia scelta; le spade sono gli unici strumenti che ho: posso usarli per difendermi o attaccare. Ma per chi come me ha sempre coltivato un animo che volge lo sguardo all'armonia piuttosto che allo scontro, al dibattito piuttosto che al pettegolezzo, alla Luce piuttosto che alla penombra...come potrò usare quelle spade per colpire prima di essere colpita? Avanzerò come faccio sempre, forte della mia decisione e carica delle mie responsabilità.

sabato 25 aprile 2020

I SEGNALI - LA SACERDOTESSA

Quando ti affacci nel mondo dei Tarocchi e lo fai con onestà intellettuale oltre che morale, creando un rapporto molto personale con le carte, è come spalancare una finestra su aspetti della Realtà, sia passata che futura, che può essere di difficile interpretazione solo se ti affidi ad una lettura di tipo didattico o peggio, molto razionale. All'inizio non è affatto facile, almeno non lo è stato per me che tendo a non accontentarmi mai del mio livello di conoscenza. Ma l'ostacolo maggiore che ho incontrato è stato dubitare di ciò che "vedevo perché sentivo", rispetto a ciò che "dicevo perché leggevo", basandomi sui tanti testi a disposizione. Sebbene molti tra gli autori di questi libri sottolineino con forza il concetto secondo cui la miglior risposta proviene dalla tua interpretazione intuitiva, io comunque non ho mai smesso di leggere, studiare, confrontarmi perché ci sono infinite varianti derivanti non solo dal tipo di domande che vengono poste ma dagli stessi abbinamenti. Tempo fa, prima ancora che il Coronavirus ci obbligasse a stare a casa così lungamente, essendo impegnata da mattina a sera, 6 giorni su 7, nell'attività immobiliare, rubavo ore al sonno per cimentarmi in questo studio. Ricordo che convertii il mio risveglio, ormai da un decennio, alle 4 del mattino, in una vera e propria opportunità di lettura dei Tarocchi, grata di poter dedicarci almeno 2 ore al giorno, tra appunti, libri di vario spessore e mazzi di carte di diversa provenienza. Due concetti erano ricorrenti, il numero uno: l'invito ad affidarmi alla mia parte più intuitiva e da essa trarne spunto per una nuova rinascita anche di tipo professionale. Il secondo mi avvisava di un'imminente rottura con la mia attuale collaborazione immobiliare - all'epoca avevo appena concluso due trattative e ne stavo portando a buon fine altre due, stupendo acquirenti e venditori per la mia velocità. Ma le cose precipitarono altrettanto velocemente a mio sfavore: entrambi i clienti ritirarono la loro offerta perché le banche rifiutarono il loro benestare alla concessione del mutuo a causa dell'improvviso crollo economico, essendo i loro beni collegati direttamente a quelle attività che furono costrette a chiudere per il Coronavirus.  Ottimista di natura non mi arresi, ma altre situazioni che non posso riportare qui, diedero purtroppo ragione a quell'avviso di rottura e cambiamento, che mi ostinavo ad ignorare, poiché era arrivato in tempi non sospetti. Nel frattempo i Tarocchi mi hanno suggerito nuove future collaborazioni, non prive ahimè, di insidie e delusioni. Arrivati a questo punto, che dire?Le affronterò come sempre! 

giovedì 23 aprile 2020

NON E' LA FINE DEL MONDO MA SOLO DI UN CICLO!

Per alcuni di noi il traguardo sembra ormai vicino, c'è chi potrà riaprire il 4 maggio, chi l'11, chi purtroppo mai più. Penso a tutte quelle attività che sono sopravvissute con grandi sacrifici a questi mesi di chiusura forzata ma che, di fronte all'obbligo di rivedere spazi a disposizione ed un drastico ridimensionamento del numero dei clienti, non ha alcuna convenienza a riaprire, a causa di un forte divario tra costi e ricavi. Se questo mettere in ginocchio un'intera economia ha evitato l'evolversi del contagio, nel frattempo ha ucciso la speranza in milioni di persone che hanno perso il lavoro come dipendenti o che, da imprenditori, hanno dovuto chiudere la propria azienda perché incapaci di adattarla alle nuove esigenze o impossibilitati a farlo. Per molti di loro l'assoluta mancanza di certezze su come cambierà il mondo là fuori, si aggiunge ad uno stato di precarietà già vissuto prima dell'emergenza COVID19. Sono stati catapultati in una centrifuga, apparentemente ferma a causa del divieto di uscire, ma in realtà molto veloce per l'assenza di un piano B. C'è chi ha avuto la prontezza di individuarlo, un esempio per tutti, il convertire la propria produzione in beni utili alla attuale situazione, come le mascherine, i disinfettanti, i guanti monouso, il servizio di sanificazione, ecc. Ma c'è anche chi non ha avuto la stessa lungimiranza o le risorse per diversificarsi. Io, con questo post, mi appello proprio a loro, a quel mare infinito di persone che vivono, in perfetta solitudine, l'assenza di un domani, di un futuro in cui poter progettare cose normali come l'acquisto di un appartamento per andare a vivere con il proprio partner, non più possibile se improvvisamente rientri tra i tagli della tua azienda e l'assenza di una busta paga non ti permette di ottenere un mutuo; il prenotare una vacanza per te o per la tua famiglia, perché oltre alla mancanza di soldi ci sono dubbi sulla possibilità di viaggiare oltre i propri confini; il semplice acquisto di un biglietto per andare a vedere la partita della squadra del cuore allo stadio oppure la tua band preferita ad un concerto. Questi sono solo alcuni tra le migliaia di esperienze che non sappiamo quando e se potremo fare, chi per la prima volta addirittura. Eppure c'è chi ripete, quasi come un automa, uno dei tanti proverbi: "Finché c'è salute c'è speranza...La speranza è l'ultima a morire...Se non c'è speranza, non c'è vita." Detti popolari, sopravvissuti a guerre, carestie, pestilenze e tramandati di bocca in bocca perché oltre al suono gratificante delle parole, il fatto di provenire da un passato remoto, li rende piuttosto credibili.  Personalmente faccio fatica, in questo preciso momento, a scorgere una luce in fondo al tunnel poiché, a causa della mia sensibilità, avevo percepito i contorni foschi di questa situazione ancor prima si traducesse in un fatto tangibile. Ma non posso e non voglio soccombere al Pessimismo, come non posso e non voglio offrire a chi mi segue, frasette banali e prive di utilità. Questa non è la fine del mondo, ma solo di un ciclo. E sbaglia chi confonde la parole "fine" con "morte". E' come girare un tarocco e trovarvi la Signora con la falce ed il teschio al posto della faccia. Non significa morire, ma vivere una trasformazione, per molti versi non priva di sacrifici ma indispensabile per un cambiamento migliorativo. Ricordate: le cose sono cose e se dovete abbandonarle, abbiate lo stesso sentimento di commiato che adottereste per salutare qualcuno. Nella fine di un ciclo, la separazione da qualcuno o qualcosa non è Rottura ma Trasformazione. Il passaggio da uno stato all'altro non è Distruzione ma Evoluzione. Fate parte del Processo, non subitelo ma siatene co-creatori!     

lunedì 20 aprile 2020

FIDUCIA IN SE STESSI = AUMENTO PROBABILITÀ' DI ESSERE FORTUNATI

Chi crede nella Fortuna, non me ne voglia...però lo ammetto, anch'io ultimamente, sforzandomi di mettere a disposizione di una nuova attività, anima e corpo, a volte  mi sono ritrovata con nulla in mano, rispetto a chi, secondo il mio punto di vista, aveva ottenuto pur non  impegnandosi così tanto. Insomma nel mio ruolo di Life Coach ho sempre sostenuto che la Fortuna non esistesse intesa come figlia del caso ma piuttosto come la conseguenza di un impegno a monte, costante e motivato, sfociato poi in una concatenazione di eventi favorevoli che portano, secondo un tempismo perfetto, ai risultati sperati. Come dicevo poco sopra, volendo impegnarmi in un altro tipo di attività, avevo messo a disposizione non solo il mio tempo ma anche e soprattutto il desiderio di imparare un nuovo mestiere, studiando, affiancando chi aveva esperienza, ascoltando consigli e mettendo in pratica comportamenti che a volte mi costavano una gran fatica perché non allineati al mio modus operandi. Insomma, motivata dalla curiosità e non ultima, dalla necessità di incrementare le mie entrate, a 50 anni suonati, mi ero messa in discussione, imparando una nuova professione e impegnandomi affinché desse i suoi risultati. Dalla mia parte c'erano l'età, intesa come esperienza di vita, intrisa di un briciolo di saggezza e un genuino entusiasmo che mi rendeva, secondo alcuni, più energica di tanti colleghi ben più giovani di me. In effetti i risultati non hanno tardato ad arrivare, soprattutto in quelle situazioni in cui l'empatia e l'affidabilità avevano creato il giusto assetto per giungere alla conclusione dell'affare. I problemi sono sorti quando tra me e i clienti, sono intervenuti altri colleghi, con valori e dinamiche diverse dalle mie. Era come venire invitati ad un ricevimento dove nella stessa sala, suonavano contemporaneamente due orchestre: una di musica classica, l'altra moderna! Non sempre la fusione di generi ha giocato a favore del buon esito della trattativa.  Ma cosa c'entra tutto questo con la Fortuna, se sia giusto definirla casuale o causale?   Mi ricollego al mio esempio: tutte le volte in cui non ho smesso di credere, anche solo un istante, che la situazione avrebbe avuto comunque un esito positivo, malgrado gli ostacoli, gli imprevisti, le discordanze o disarmonie con altri personaggi coinvolti, il risultato c'è stato. Al contrario, quando mi sentivo energeticamente sconfitta, sfiduciata, l'esito è stato nullo. Nelle mie lunghe giornate di riflessione per evitare di cadere nella trappola del pessimismo, mi ero pure impegnata ad osservare l'operato di chi, invece, di risultati ne produceva, anche se a mio avviso, peccava di superficialità e di molte lacune a livello professionale. Con stupore mi accorsi che a rendere "vincenti" queste persone non era "l'essere particolarmente fortunati" come i più avrebbero asserito, ma "essere immuni da una estrema autocritica" nei propri confronti!  Questi individui procedevano verso i clienti e le trattative con la stessa "delicatezza" di un caterpillar.  Alle domande a cui non sapevano rispondere oppure rispondevano in modo scorretto, adottavano un grande sorriso che ti faceva sentire un idiota se solo ti azzardavi ad esigere una spiegazione idonea. Alle difficoltà che insorgevano, delegavano chi era più preparato di loro, assumendosi da subito il merito di aver trovato la soluzione. Insomma una grande dose di autocompiacimento e, non ultimo, di sprezzo verso chi li invitava a ridimensionarsi, magari correggendo qualche atteggiamento un pò troppo fuori dalle righe, a discapito del team di cui facevano parte. Con questo non voglio affermare che gli sbruffoni siano destinati ad aver successo nella vita ma solo a sottolineare che chi nutre delle ambizioni e, caratterialmente, crede moltissimo in se stesso, avrà sempre una marcia in più rispetto a chi, ogni tanto si siede in panchina e riflette sugli errori commessi per correggere il tiro. Anche "loro" lo fanno, soprattutto se hanno degli obiettivi impegnativi da perseguire, ma se il raggiungere la meta implica sgomitare o pestare i piedi nudi a qualcuno, difficilmente rallentano per chiedergli scusa.  Per concludere vorrei confermare quello che asserisco da sempre: il segreto per attrarre la Fortuna o risultati che vorremmo ottenere, è coltivare giorno dopo giorno la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità, quando queste sono richieste, o potenziare la credenza di meritarci quella data cosa a cui aspiriamo. Purtroppo non basta essere bravi, corretti ed onesti. Bisogna far tacere la voce sibillina dell'autocritica o della critica al sistema e rimanere saldi come rocce milionarie sulla convinzione che ciò che ci aspettiamo, è in dirittura d'arrivo!