lunedì 20 aprile 2020

FIDUCIA IN SE STESSI = AUMENTO PROBABILITÀ' DI ESSERE FORTUNATI

Chi crede nella Fortuna, non me ne voglia...però lo ammetto, anch'io ultimamente, sforzandomi di mettere a disposizione di una nuova attività, anima e corpo, a volte  mi sono ritrovata con nulla in mano, rispetto a chi, secondo il mio punto di vista, aveva ottenuto pur non  impegnandosi così tanto. Insomma nel mio ruolo di Life Coach ho sempre sostenuto che la Fortuna non esistesse intesa come figlia del caso ma piuttosto come la conseguenza di un impegno a monte, costante e motivato, sfociato poi in una concatenazione di eventi favorevoli che portano, secondo un tempismo perfetto, ai risultati sperati. Come dicevo poco sopra, volendo impegnarmi in un altro tipo di attività, avevo messo a disposizione non solo il mio tempo ma anche e soprattutto il desiderio di imparare un nuovo mestiere, studiando, affiancando chi aveva esperienza, ascoltando consigli e mettendo in pratica comportamenti che a volte mi costavano una gran fatica perché non allineati al mio modus operandi. Insomma, motivata dalla curiosità e non ultima, dalla necessità di incrementare le mie entrate, a 50 anni suonati, mi ero messa in discussione, imparando una nuova professione e impegnandomi affinché desse i suoi risultati. Dalla mia parte c'erano l'età, intesa come esperienza di vita, intrisa di un briciolo di saggezza e un genuino entusiasmo che mi rendeva, secondo alcuni, più energica di tanti colleghi ben più giovani di me. In effetti i risultati non hanno tardato ad arrivare, soprattutto in quelle situazioni in cui l'empatia e l'affidabilità avevano creato il giusto assetto per giungere alla conclusione dell'affare. I problemi sono sorti quando tra me e i clienti, sono intervenuti altri colleghi, con valori e dinamiche diverse dalle mie. Era come venire invitati ad un ricevimento dove nella stessa sala, suonavano contemporaneamente due orchestre: una di musica classica, l'altra moderna! Non sempre la fusione di generi ha giocato a favore del buon esito della trattativa.  Ma cosa c'entra tutto questo con la Fortuna, se sia giusto definirla casuale o causale?   Mi ricollego al mio esempio: tutte le volte in cui non ho smesso di credere, anche solo un istante, che la situazione avrebbe avuto comunque un esito positivo, malgrado gli ostacoli, gli imprevisti, le discordanze o disarmonie con altri personaggi coinvolti, il risultato c'è stato. Al contrario, quando mi sentivo energeticamente sconfitta, sfiduciata, l'esito è stato nullo. Nelle mie lunghe giornate di riflessione per evitare di cadere nella trappola del pessimismo, mi ero pure impegnata ad osservare l'operato di chi, invece, di risultati ne produceva, anche se a mio avviso, peccava di superficialità e di molte lacune a livello professionale. Con stupore mi accorsi che a rendere "vincenti" queste persone non era "l'essere particolarmente fortunati" come i più avrebbero asserito, ma "essere immuni da una estrema autocritica" nei propri confronti!  Questi individui procedevano verso i clienti e le trattative con la stessa "delicatezza" di un caterpillar.  Alle domande a cui non sapevano rispondere oppure rispondevano in modo scorretto, adottavano un grande sorriso che ti faceva sentire un idiota se solo ti azzardavi ad esigere una spiegazione idonea. Alle difficoltà che insorgevano, delegavano chi era più preparato di loro, assumendosi da subito il merito di aver trovato la soluzione. Insomma una grande dose di autocompiacimento e, non ultimo, di sprezzo verso chi li invitava a ridimensionarsi, magari correggendo qualche atteggiamento un pò troppo fuori dalle righe, a discapito del team di cui facevano parte. Con questo non voglio affermare che gli sbruffoni siano destinati ad aver successo nella vita ma solo a sottolineare che chi nutre delle ambizioni e, caratterialmente, crede moltissimo in se stesso, avrà sempre una marcia in più rispetto a chi, ogni tanto si siede in panchina e riflette sugli errori commessi per correggere il tiro. Anche "loro" lo fanno, soprattutto se hanno degli obiettivi impegnativi da perseguire, ma se il raggiungere la meta implica sgomitare o pestare i piedi nudi a qualcuno, difficilmente rallentano per chiedergli scusa.  Per concludere vorrei confermare quello che asserisco da sempre: il segreto per attrarre la Fortuna o risultati che vorremmo ottenere, è coltivare giorno dopo giorno la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità, quando queste sono richieste, o potenziare la credenza di meritarci quella data cosa a cui aspiriamo. Purtroppo non basta essere bravi, corretti ed onesti. Bisogna far tacere la voce sibillina dell'autocritica o della critica al sistema e rimanere saldi come rocce milionarie sulla convinzione che ciò che ci aspettiamo, è in dirittura d'arrivo!


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